Terzetti per le «Sorti»
Terzetti per le «Sorti»
poesia oracolare nellofficina di Francesco MarcoliniLodovico Dolce
Fondazione Benetton, Viella, Roma, Treviso, 2006
300 p. ; 30 cm
Italiano/Italia
ISBN: 88-8334-208-9
Sommario: Nel 1540 il tipografo forlivese Francesco Marcolini pubblicava a Venezia Le sorti intitolate giardino d'i pensieri. Era un libro-gioco di altissima qualità che univa un corpus di cento immagini e 2.250 terzetti. Alla sua realizzazione aveva partecipato il veneziano Lodovico Dolce. Un letterato che il tempo a venire avrebbe etichettato come principe dei redattori editoriali (o, come si è detto a lungo e riduttivamente, dei poligrafi), ma in vita aveva fama non effimera di cultore di poesia, soprattutto di quella cavalleresca. Il poeta rispose alla domanda di Marcolini con le terzine che qui si propongono. In esse Dolce assecondava gli schemi combinatori dell'amico e committente, e alimentava un gioco interminabile di variazioni su una serie ristretta di temi d'obbligo. Quelli nei quali allora e in ogni tempo si incarna la buona o la cattiva sorte: amore, fedeltà/infedeltà, matrimonio, figli, amicizia, bellezza, salute/malattia, fortuna/sfortuna politica, pace/guerra... Nel gioco però non solo le domande e le risposte, ma anche le parole dovevano essere quelle della convenzione, come comportava l'adesione alla finzione oracolare e alla cifra sentenziosa. La materia era dunque insidiosa e a rischio banalizzazione e monotonia, eppure le immagini e le parole di sempre nelle mani del poeta delle Sorti seppero evitare quel rischio con una padronanza che risulta spesso leggerezza e talora addirittura grazia (www.viella.it).
Tipo di testo: Letteratura, Saggio
Argomento: Storia del gioco
Chiavi: Francesco Marcolini, Le Sorti, Terzetti
Ubicazione: Archivio Italiano dei Giochi